mercoledì 26 novembre 2008

FRANCO ABRUZZO RISPONDE A AFFARI ITALIANI

Editoria/ Giornalisti, Franco Abruzzo risponde da Affaritaliani:
"Caro Besana, sui prepensionamenti sei afflitto da amnesia"
Mercoledí 26.11.2008 16:14

Ad Angelo M. Perrino
direttore di www.affaritaliani.it

Contratto dei giornalisti/ Guido Besana, vicesegretario Fnsi, ad Affaritaliani: "Gli editori? Arroccati sul modello dei quotidiani e delle diffusioni gonfiate. Chiesti mille prepensionamenti? Non è vero, sono invenzioni di Franco Abruzzo"

Caro direttore, sono costretto a chiederti ospitalità per rispondere a Guido Besana, afflitto di una amnesia fortissima. Besana (in un'intervista ad Affaritaliani, vedi box, ndr) ha smentito che "gli editori abbiano chiesto un migliaio di prepensionamenti per i giornalisti", circostanza da lui riferita nella seduta del 24/11 del Consiglio direttivo della "Lombarda". Guido Besana il 5/11 ha pubblicato un articolo nel sito della Fnsi nel quale si legge: "Ci sono circa 3000 disoccupati. Metà dei pensionati non viene sostituita, o viene sostituita con contratti a termine. E ora arriva quello che potrebbe essere il passaggio occupazionale più duro nella storia del lavoro giornalistico dipendente del Paese: si prospetta un ricorso generalizzato da parte delle imprese editoriali allo stato di crisi, con prepensionamenti, incentiva zioni all'esodo e licenziamenti collettivi che secondo stime attendibili potrebbero riguardare circa il 10% degli attuali occupati. Che sono meno di 17000, ma più di 16000. Gli occupati, o per meglio dire gli attivi, sarebbero destinati a diminuire in un paio di anni di circa 1500 unità". E allora chi inventa i fatti?
Besana dice che è falsa la ricostruzione della seduta dell'Alg pubblicata a firma "Francesco M. De Bonis" nel mio sito. I fatti, le circostanze e le dichiarazioni riportati sono veri al 100 per 100 e sono frutto di una ricostruzione minuziosa operata secondo le tecniche del buon cronista ("storico del presente"). I giornalisti purtroppo non raccontano sui loro giornali quello che accade nel comparto dei media e i giornalisti dirigenti sindacali, come i politici, si adirano se qualcuno cerca di fare informazione anche vivace in una fase della nostra vita associativa particolarmente difficile.
Va detto che ho pubblicato oggi le dichiarazioni rilasciate sulla seduta dai consiglieri dell'Alg Andrea Montanari ("Stampa democratica") e Massimo Cherubini ("Movimento Liberi giornalisti"). Montanari scrive al "cronista collettivo" Francesco M. de Bonis, "complimentandosi vivamente per la puntualità a la precisione con la quale sul sito di Franco Abruzzo lei ha riassunto quanto avvenuto nell'ultimo consiglio direttivo dell'Associazione lombarda giornalisti di cui faccio parte. Del resto, sono disponibili le registrazioni della seduta e a mio parere sarebbe utile che ogni volta l'Associazione fornisse lo sbobinato delle varie dichiarazioni. Altrimenti poi non c'è da sorprendersi se, come accade ormai da molto tempo, molti colleghi danno più retta ai suoi gustosi e sop rattutto scomodi pezzi piuttosto che a comunicati ufficiali del nostro sindacato che spesso risultano criptici per non dire incomprensibili".
Massimo Cherubini scrive, invece, direttamente a me come editore/direttore del sito, dichiarando che "l'articolo di De Bonis in maniera puntuale ha dato conto di quanto accaduto. Si sarebbe potuto dire anche di più. Ma forse, ai colleghi, quanto hanno letto già basta per farsi un'idea delle difficoltà della categoria".
Sono un vecchio cronista del "grande" Giorno: mi è stato insegnato in quella redazione, di cui ho viva nostalgia, che su ogni fatto bisognava avere almeno due testimoni. Io ne ho otto, ma mi sono accontentato di due. Bastano? Grazie, cordiali saluti,
Franco Abruzzo
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Nella home page diwww.francoabruzzo.it
CASAGIT.
Annuncio di 12 associazioni
regionali di stampa:
"I vertici della cassa ipotizzano
un massiccio prelievo di risorse
dalle tasche dei soci per un
ammontare di 1,7 milioni di euro
che rappresenta oltre il 50 per
cento dell'intero importo
dell'operazione di riequilibrio".

Roma, 26/11/2008. La manovra ipotizzata dal Consiglio di amministrazione per riequilibrare i conti della Casagit suscita forti perplessità, nel metodo come nel merito. Rispetto al metodo è essenziale lavorare per consentire alla base della Casagit di potere condividere le linee generali del risanamento salvaguardando la "missione" solidaristica e mutualistica della Cassa.
Nel merito. Riteniamo prioritario e urgente definire un piano che metta sotto controllo tutti i centri di spesa. Riteniamo opportuno che tale piano sia presentato e discusso nel corso dell'assemblea fissata per il prossimo 27 novembre e quindi messo a disposizione dell'intera categoria.
La manovra finora sottoposta all'attenzione del gruppo dirigente della Casagit ipotizza invece un massiccio prelievo di risorse dalle tasche dei colleghi, per un ammontare di 1,7 milioni di euro che rappresenta oltre il 50 per cento dell'intero importo dell'operazione di riequilibrio. Il ricorso all'aumento della contribuzione precede e rende marginale al fine del risanamento dei conti l'intervento sulla struttura dei costi. Tale impostazione rischia di non aggredire le cause che hanno determinato la crisi della Casagit. La sensazione è che i soci possano essere chiamati a finanziare, se non sprechi, lussi che la Cassa non può più permettersi. La manovra, così, oltreché sperequata, perché non progressiva rispetto al reddito e alle condizioni reali dei nuclei familiari, sarebbe inefficace.
Occorre quindi ribaltare la logica di fondo del piano: un aumento della contribuzione è l'ultima leva sulla quale agire non quella su cui incardinare un'operazione che non può essere solo contabile, ma solidale e condivisa.
Per questi motivi, rivolgiamo al Presidente, al Consiglio di amministrazione, ai fiduciari e ai membri dell'assemblea della Casagit un appello a desistere dall'ingaggiare un braccio di ferro sui contenuti di un piano suscettibile di non essere condiviso dalla maggioranza dei colleghi e quindi fonte di paralisi della Cassa e di incomprensioni nella categoria.

Le Associazioni regionali di Stampa: Valle d'Aosta, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Liguria, Abruzzo, Sardegna, Molise, Puglia, Basilicata, Campania, Sicilia

Da www.fnsi.it

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